venerdì 31 luglio 2009

LA PIU' GRANDE RIVOLUZIONE DELLA STORIA DELL'UMANITA'

L'invenzione dell'agricoltura

Una tappa fondamentale nella storia dell'evoluzione dell'uomo fu il passaggio di questi dallo stadio della caccia e della semplice raccolta alla pratica della coltivazione delle piante e dell'allevamento degli animali al fine di procacciarsi il necessario per la propria alimentazione.

Questa vera e propria 'rivoluzione agricola' avvenne durante il Protoneolitico (tra il 9000 e il 7000 a.C.) e si consolidò nel Neolitico (7000-5500 a.C.), come dimostrano anche prove di comunità agricole di villaggio ritrovate per esempio in Iraq, nella pianura del Mar Morto, in Anatolia.

La scoperta dell'agricoltura e dell'allevamento degli animali fu cruciale nella storia dell'uomo.

La Rivoluzione Agricola consistette appunto nel processo mediante cui l'uomo pervenne ad aumentare le quantità disponibili di piante e di animali, trasformandosi nel contempo da nomade in sedentario.

Si dischiusero allora nuove e vaste possibilità storiche.

Per usare un termine generalmente adottato da archeologi e antropologi, lo stadio 'selvaggio' della storia umana apparteneva ormai al passato.

Innumerevoli furono i miglioramenti apportati dall'invenzione dell'agricoltura. Si iniziò la coltivazione di nuove piante ed altre furono diffuse e adattate a diversi tipi di terreno e a diverse condizioni climatiche. Di tutte le piante si migliorarono le qualità naturali.

Un ottimo esempio di miglioramento produttivo ci è offerto dal granoturco, che in seimila anni o poco meno si trasformò gradualmente da erba selvatica, le cui minuscole pannocchie non erano più grosse di una fragola dei nostri tempi, in uno dei cereali più produttivi del mondo.

Nello stesso tempo si idearono nuove tecniche e si costruirono nuovi attrezzi.

Nello stesso tempo, l'uomo fece analoghi progressi nello sfruttamento delle creature 'non sapienti.' Il numero degli animali addomesticati crebbe di continuo: essi furono migliorati mediante l'ibridazione e diffusi su aree geografiche sempre più vaste.

Importanti progressi furono pure conseguiti nell'impiego dell'energia meccanica delle bestie da tiro. La scoperta della ruota, poi, e delle briglie e l'invenzione del ferro di cavallo furono eventi di somma importanza, per facilitare gli spostamenti propri e delle materie prime necessarie al miglioramento delle condizioni di vita di quei nostri antenati.

L'uomo apprese molto presto come attaccare cavalli e buoi a carri e aratri. Fu questo un grande passo avanti nell'utilizzazione dell'energia meccanica degli animali da tiro e la tecnica dell'attacco fu perfezionata gradualmente nel corso del tempo.

Inutile, PER CHI CONOSCE BENE LE DONNE, affermare che furono proprio queste a dare inizio ad una rivoluzione di tale portata che incise radicalmente nell'evoluzione dell'Uomo, trasformandolo da essere nomade, e quindi molto più simile agli altri anomali, in sedentario, con tutte le conseguenze di organizzazione sociale che ciò comporta.

Le donne infatti,dovendo occuparsi delle incombenze prettamente legate alla sopravvivenza ed alla cura dei piccoli,e dedicandosi nel contempo alle meno faticose attività di raccolta dei frutti e dei prodotti della terra, dotate come sono, peroprio per le specifiche attivita a cui sono costrette a dedicarsi, di una minuziosa capacità di osservazione, si accorsero che i semi potevano germinare nel luogo voluto,ovviando quindi ai disagi, soprattutto per i bambini, che i continui spostamenti comportavano.

Niente di strano che furono anche le donne a suggerire agli uomini quei sistemi di utilizzo degli animali come forza lavoro che sopperisse alla innata ( o fisiologica?) prigrizia propria degli individui di sesso maschile.

Non si offendano i maschi ( io ne ho quattro!), ma penso proprio che, senza il decisivo contributo delle donne,il livello di civiltà a cui siamo oggi pervenuti non sarebbe stato possibile.

2 commenti:

Miriam ha detto...

Complimenti per questo attento e preciso post che lascia intravedere i fondamentali passaggi evolutivi di un'attività agraria che attraversa i tempi più remoti fino ad arrivare ai nostri giorni!
Mi sembra ancora a tal riguardo, di sentire le parole della mia amata nonna materna, quando raccontava le storie legate all'attività di campagna e la cura delle vigne, l'apporto fondamentale dei cavalli come aiuto al lavoro pesante e senza sosta degli uomini, i carri con le grosse ruote di legno per il trasporto dei prodotti agricoli...Trovo molto saggio da parte tua ricordare l'importanza e il ruolo della donna nello sviluppo storico e sociale dell'umanità, dovremo ricordarci di più che l'umanità ha bisogno di entrambi, uomini e donne devono "viaggiare" di pari passo se si vuole raggiungere una vera rivoluzione dell'umanità!

Paola D. ha detto...

Miriam:grazie per il commento appropriato e le reminiscenze di un passato per noi non troppo lontano.
In fondo una vera evoluzione, rispetto a quegli antichi tempi, non l'abbiamo avuta che da pochi anni,grazie allo sviluppo vertiginoso della tecnologia.
E non so se sia stato proprio un bene!