sabato 22 agosto 2009

CHIUDIAMO LE SCUOLE

Ho preso questo titolo provocatorio dall'omonimo scritto di Giovanni Papini del 1914, che chiunque può consultare semplicemente cliccando sul titolo di questo post.


Oggi il testo di Papini potrebbe divenire attuale, viste le condizioni in cui versa la nostra scuola.
Quello che a me preme sottolineare è che egli non aveva mai conosciuto Don Milani, nella cui scuola gli allievi erano anche maestri e il rapporto insegnamento-apprendimento era costituito da un continuo interscambio culturale e pratico allo stesso tempo, secondo il modello svedese.
Chiudiamo le scuole per gli alunni, quindi, e apriamole agli adulti, in una prospettiva di educazione prmanente, perchè non si finisce mai di imparare , perchè gli adolescenti seguono spesso l'esempio degli adulti e laddove questo esempio risulta scadente è difficile che un giovane possa sfuggire all'alienazione.
Scuole per adulti e scuole per genitori quindi, che dovrebbero secondo me seguire un corso iniziale di almeno due anni obbligatoriamente e poi continuare con l'auto -aggiornamento.
Perchè la vera educazione avviene, e non può essere altrimenti, all'interno dei rapporti familiari.

8 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Affermazione apparentemente provocatoria ma in realtà con molto senso perché oggi certi adulti non sanno educare i loro figli a prinicipi seri e che non siano invece votati alla superficialità, all'avere ed all'apparire.

Paola D. ha detto...

"Le scuole, dunque, non son altro che reclusori per minorenni istruiti per soddisfare a bisogni pratici e prettamente borghesi.
Quali?
Per i genitori, nei primi anni, sono il mezzo più decente per levarsi di casa i figliuoli che danno noia. Più tardi entra in ballo il pensiero dominante della "posizione" e della "carriera".
Per i maestri c'è soprattutto la ragione di guadagnarsi pane, carne e vestiti con una professione ritenuta "nobile" e che offre, in più, tre mesi di vacanza l'anno e qualche piccola beneficiata di vanità. Aggiungete poi a questo la sadica voluttà di potere annoiare, intimorire e tormentare impunemente, in capo alla vita, qualche migliaio di bambini o di giovani."Così Papini nel testo citato.Si può dargli torto?

E poi ancora:" La scuola fa molto più male che bene ai cervelli in formazione.
Insegna moltissime cose inutili, che poi bisogna disimparare per impararne molte altre da sé.
Insegna moltissime cose false o discutibili e ci vuol poi una bella fatica a liberarsene - e non tutti ci arrivano.
Abitua gli uomini a ritenere che tutta la sapienza del mondo consista nei libri stampati.
Non insegna quasi mai ciò che un uomo dovrà fare effettivamente nella vita, per la quale occorre poi un faticoso e lungo noviziato autodidattico."

Leggete, leggete il testo di Papini e commentate.
@Daniele:grazie della visita.
Un saluto.

lella ha detto...

verissimo! sono pienamente d'accordo con te.
Io colgo quotidianamente questo bisogno,con il mio lavoro.
L'educazione impartita dalla famiglia non esiste più;tutto è demandato erroneamente a noi, i quali rimaniamo impotenti davanti a leggi e leggine che tutelano alunni e famiglie ma ke non permettono a noi di svolgere adeguatamente il nostro lavoro.
Non concordo su quanto scritto da Kinnie sui maestri;frasi non certo adeguate alla realtà di oggi.
Su questo ci sarebbe cmq molto da discutere......
Lella

mircomirco ha detto...

Io sono anni che mi batto per la parità tra la scuola pubblica e privata
le abolirei entrambe

mirco

Paola D. ha detto...

@Lella:Le osservazioni sui maestri non sono mie, ovviamente, dato che sono un'insegnante, ma di Papini, parole che ho sercato di mettere fra virgolette.E' chiaro che in alcuni casi Papini ha ragione, anche se come sempre , non si può generalizzare.
Per quanto riguarda il discorso lungo, io sono disponibile ad affrontare un discorso lungo su questo argomento.

Paola D. ha detto...

@Mirco:tu pensi che la parità fra scuola pubblica e privata risolva qualcosa? Ci sono scuole private che sono dei puri e semplici diplomifici.E poi perchè questa distinzione? Le scuole dovrebbero essere o tutte pubbliche o tutte private e regolamentate dalla legge.E' la scuola in generale che bisogna ripensare, come luogo deputato all'educazione e alla formazione della personalità, mentre oggi si va a scuola non tanto per imparare, quanto per avere il foglio di carta che ti consenta di accedere nel mondo del lavoro.

Licia Titania ha detto...

Di don Milani mi piace quella frase: "non si va avanti a spiegare finché anche l'ultimo, laggiù nel'ultimo banco, non ha capito.." (cito a braccio, ma penso che il concetto sia quello). Mi piace l'idea di consentire a tutti di imparare, e di imparare insieme, i meno "bravi" con i "migliori". Penso che il suo fantasma si aggiri per molte scuole, stracciandosi le vesti...(o vesta?mah). Molto belo questo tuo post, lo avevo già letto ma sono tornata apposta per commentarlo dopo averci un po' pensato su. Ciao.
PS: i tre mesi di vacanza però no! non è vero lo!

Paola D. ha detto...

@Licia: Spero veramente che il fantasma di Don Milani si aggiri per molte scuole ( e non stracciandosi le vesti).cIAO.