martedì 1 settembre 2009

RICOMINCIA LA SCUOLA

(come neve al sole)

Questo è il primo anno in cui per me la fatidica data non ha più senso.
Non so se esserne contenta o triste.

Certo era bello ritrovare i colleghi, il preside, raccontarci le vacanze appena trascorse, fare progetti per il nuovo anno scolastico
Sentirsi tutti più forti e più riposati dopo aver dimenticato come ci si sentiva a Giugno.
I colleghi che facevano complimenti alle colleghe abbronzate. Sembra che di colpo l'estate sia finita!

Il vestito nuovo sfoggiato per l'occasione del collegio dei docenti!
E poi , l'indomani, i gruppi interclasse, le commissioni per la redazione del POF , la programmazione educativa e i vari progetti POR, PON, quelli derivanti dalle ore eccedenti dell'Autonomia scolastica e quelli per arginare la dispersione scolastica.

Tante belle parole che poi, nel corso dell'anno, sfumavano come neve al sole.

Certo la nostalgia c'è, anche se , come nella favola di Esopo della volpe con l'uva, dico che ormai la scuola non serve a niente , che finalmente sono libera, e tutti gli altri vantaggi che un pensionamento in età relativamente giovane può portare.

Ma, vuoi mettere la Scuola?

11 commenti:

mircomirco ha detto...

La scuola è l'ambiente più diseducativo che un ragazzo possa frequentare... ci insegno anch'io!!!

mircomirco

Licia Titania ha detto...

Ho spesso occasione di incontrare coleghe che sono andate in pensione, mentre passeggiano con il marito, vanno in palestra, si recano al corso d'inglese...sembrano rifiorite. Ciao .-)))

Miriam ha detto...

Noooo, la nostalgia se supera certi livelli(ma penso che non sia il tuo caso) può "bloccare" l'entusiasmo e la bellezza per gustare la libertà da obblighi spesso pesanti che una condizione lavorativa imprime nelle persone!
Goditi ogni attimo della tua giornata, viaggia se ti piace, scrivi, dipingi, fai qualsiasi cosa di suscita un'emozione o una sensazione, ma soprattutto fai con gioia tutto quello che avresti voluto fare durante l'attività lavorativa e che invece per un miliardo di motivi non hai potuto fare perchè o c'era una riunione o un cosiglio di classe o gli scrutini e via dicendo!
La vita vale più del vestito che indossiamo, vale più del cibo e più di qualunque altra cosa al mondo!!!!GODITELA!!!!
Un grande abbraccio per la tua svolta!!!
A presto...

Paola D. ha detto...

Mirco, Licia, Miriam: che bel mondo questo del blog, se si incontrano persone come voi!
Grazie a tutti e un abbraccio.

mircomirco ha detto...

Grazie del lungo commento...
I miei sono naturalmente post che vorrebbero strappare un sorriso
senza nessuna pretesa sociologica
E poi il mio innamoramento di Maria dopo tanti anni è un'inno alla donna a tutte le donne

buona giornata mirco

Daniele Verzetti, il Rockpoeta ha detto...

E' dura se si ama il proprio lavoro. Ma il tuo lavoro era cmq respirare cultura, vita, ed anche se non potrai più insegnarla a tanti ragazzi potrai forse cmq gustare i tuoi interessi e magari trovare il modo d pensare anche più a te stessa.

Come anche Miriam ha e Licia hanno scritto, potrai realizzare tante cose che prima non riuscivi a fare.

E' solo una sensazione momentanea di una routine che di colpo non hai più e questo può sentirsi.

Ciao
Daniele

Paola D. ha detto...

mIRCO E dANIELE: ancora grazie per le belle parole che mi avete detto e per le belle persone che siete.

Romina ha detto...

Penso che la libertà sia una gran bella cosa. Specialmente dopo aver lavorato tanto.

Saluti :)

Miriam ha detto...

Ciao come va oggi? Quella strana sensazione di vuoto da condizione post-lavorativa vedrai che presto svanirà e ti troverai a sorridere ripensando alla tua sensazione iniziale, ti ritroverai a dire come capitò a mia madre(che fece con tanto amore e passione l'insegnante nelle scuole medie per 35 anni!)"La scuola? Sembra di non esserci mai passata!".
Un caro abbraccio!

Paola D. ha detto...

Romina: per me la libertà non esiste, se mai esiste le libertà di scegliersi di volta in volta il proprio vincolo.

Miriam: per me non sarà mai come non esserci mai stata perchè la scuola mi ha segnato irrimediabilmente.

Miriam ha detto...

Anche per mia madre sono stati tempi caratterizzati da ricordi che hanno segnato positivamente quel periodo, alternati inizialmente da grandi sacrifici e trasferte in treno, in quei tempi si aveva solo un' automobile e già era un lusso... Io e mio fratello eravamo piccolissimi e lei viaggiava lontano da casa, rientrava la sera tardi, sfinita, per fare poi poche ore di lavoro ogni giorno e poter arrivare ad avere la tanto sospirata "cattedra"! Senza mai trascurare la famiglia e la casa, ora mi chiedo "Ma come faceva?"
Le sue alunne(ai suoi tempi l'educazione tecnica era suddivisa per ragazzi e per ragazze)le volevano un gran bene perchè è sempre stata una persona paziente, disponibile e dalla loro parte, sapeva trarre da ognuna il meglio con tanto amore e professionalità, qualcuna ancora la ferma per strada per salutarla e dirle "Si ricorda di me? Sono stata una sua alunna!"
Ho ricordato quella frase perchè attualmente le capita d'incontrare qualche ex collega che si lamenta dei "nuovi tempi", dei nuovi alunni che sono demotivati spesso arroganti e maleducati, dei tagli che non creano tra gli insegnanti motivazione per impegnarsi maggiormente nella programmazione scolastica e così via...ma per il resto anche lei ricorda i suoi tempi lavorativi come "bei tempi"!
Ci tenevo a spiegare e far capire meglio il pensiero di mia madre espresso nel mio penultimo commento, chissà se sono stata chiara...spesso mi perdo...
D'altronde se una persona ha amato il suo lavoro e ci ha creduto fino in fondo, non si può certo cancellare tutto solo con una "battuta". Ma insegnanti di questo tipo, come te e come lei, sono ormai una rarità!
Un bacione e a presto!
In bocca al lupo per la tua nuova vita!!!