domenica 29 novembre 2009

NON DI SOLO LAVORO

Mio figlio ingegnere, laureato col massimo dei voti,specializzato in energie alternative, buona conoscenza della lingua inglese per aver lavorato quasi due anni all'estero, non trova lavoro!

Di fronte alla crisi del lavoro che stiamo attraversando anche a causa della crisi finanziaria internazionale, mi viene da puntualizzare meglio le riflessioni che da tempo mi vado ponendo:

Con l'avanzare della tecnologia, che procede in maniera secondo me irreversibile, la naturale conseguenza è secondo me, proprio la diminuzione del lavoro umano.

La disoccupazione, quindi, non può che aumentare,indipendentemente dalla crisi, che anzi spesso diventa una giustificazione per sfoltire i posti di lavoro.

E' inutile invocare ancora Marx, perchè stiamo assistendo ad una progressiva disumanizzazione dei processi produttivi,mentre le leggi del mercato ormai la fanno da padrone e siamo sempre più sommersi da merci che il più delle volte non ci servono, ma che acquistiamo per soddisfare a dei desideri indotti dalla pubblicità.

Al tempo di Marx ci si poteva opporre ai datori di lavoro, mentre oggi l'unica controparte è il mercato.

E allora, come uscire da questa situazione?

Hanno già cominciato gli svedesi che incominciano a pensare al lavoro non solo come PRODUZIONE, ma anche e soprattutto come SERVIZIO, di cui la nostra società sente gran bisogno,a giuidicare dal numero di persone che si dedicano alle attività di volontariato.

Se si cambiasse la concezione del lavoro pensandolo non solo legato alla produzione, ma ai servizi per le persone e alle relazioni tra persone, ci sarebbe forse anche una maggiore FELICITA' sociale che certamente non è data dall'ultima generazione di automobili, di telefonini o di computer.

In un mondo di persone più felici, perciò, non può esserci posto per il consumismo, perchè la gente felice non consuma.

Vi rivolgo una sola preghiera: se condividete questo messaggio, diffondetelo!

16 commenti:

pina bertucci ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Paola D. ha detto...

Io non mi dispero affatto e non so questo cosa c'entri col contenuto del mio post.

Paola D. ha detto...

Comunque grazie per la visita. Vedo che siamo coetanee.Ciao.

Licia Titania ha detto...

Credo molto nel tuo messaggio e non sarà faticoso, per me, difenderlo e cercare di diffonderlo. Penso anch'io che il futuro sia dei servizi e che il consumismo dovrà, per forza, finire - almeno lo spero. Certo dipende anche dall'educazione in tgal senso che daremo ai figli (e parlo per me che il tuo è grande)...cosa invero non facile. Ciao.

Anonimo ha detto...

E' terribile tutto questo... ma so per certo che il tuo amato figlio non è l'unico in questa situaizone... che fare? continuare a impegnarsi, sperare, cercare...guardare oltre e tentare ancora....

Paola D. ha detto...

@Licia: Certamente l'educazione conta molto per il futuro dei nostri figli.Come giustamente dici, non basta demandare questo compito alle istituzioni educative se poi non sono i genitori a dare per primi il buon esempio.

Paola D. ha detto...

@Occhi di notte: Beh, per mio figlio non mi preoccupo più di tanto, perchè nella realtà locale della mia regione,troverebbe sicuramente qualcosa da fare.Quello che è difficile da trovare è il lavoro che lui sogna, in cui si sentirebbe pienamente realizzato. Ma un pò tutti abbiamo scelto per ripiego quello che abbiamo trovato, anche se non andava bene al cento per cento per le nostre potenzialità.
E' una questione di scelta e di chiarezza per quanto riguarda gli obiettivi che si vogliono perseguire.

vale ha detto...

Ciao, condivido la tua analisi e anche la tua speranza: credo sia necessario continuare a educare e non lasciarsi piegare da questo sistema che schiaccia soprattutto i giovani in questo difficile momento. Mi trovo ad affrontare la stessa situazione di tuo figlio e sto lavorando a progetto da tre anni qua e là. Non è certo quello che speravo per me, non per questo ho studiato e mi sono impegnata tanto. Ma non posso mica mollare.
Un caro saluto, Vale

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Condivido il tuo post. Penso, peraltro, che se la controparte é il mercato é anche vero che il mercato fatto da uomini e da uomini datori di lavoro quindi si dovrebbe solo "globalizzare" forse la lotta dei lavoratori anche se non é cosi semplice soprattutto quando si tratta di piccole e medie imprese.

E' interessante l'analisi degli svedesi. Bisogna vedere se poi però non si arrivrerebbe a sfruttare e rovinare un settore, quello del volontariato, che ora funziona bene e rende felici sia chi lo fa che chi beneficia di quei servizi.

Ciao ed a presto :-)))
Daniele

Paola D. ha detto...

@Vale: spero tanto che tu trovi al più presto il lavoro per cui tanto hai studiato e che meriti. In fondo sei ancora giovane.

Paola D. ha detto...

@Daniele: non lo volevo dire ma... anche a me è sorto il dubbio che
si potrebbe arrivare a "sfruttare e rovinare un settore, quello del volontariato, che ora funziona così bene e rende felici sia chi lo fa che chi lo riceve".

Miriam ha detto...

Il lavoro inteso come servizio e come "cura" nei confronti degli altri è un modello bellissimo che purtroppo e a malincuore mi vede spesso fortemente delusa e priva di energie. Penso che a parlare ai mulini a vento si esce un po' male, ma io ci tento ancora, nonostante le sbattute in faccia ogni volta!
Probabilmente non tutti i lavori richiedono un approccio, umanamente parlando, così impegnativo, come per esempio chi lavora in fabbrica e ha che fare con bulloni e cose simili deve combattere con problemi più personali che si ripercuotono sulla loro pelle, nessuno meglio di loro sa quanto è mortificante, alienante e usurante lavorare in quegli ambienti, oltre tutto, il lavoro in fabbrica mai come in questi tempi è fortemente attaccato da un sistema politico che fa acqua da tutte le parti!
Ma se pensiamo alla moltitudine di lavoratori che sono a diretto contatto con il "pubblico", che va dagli impiegati delle poste, al fruttivendolo, sa bene e dovrebbe ricordaselo che la gentilezza è il minimo che dall'altra parte ci si aspetta. Se poi estendiamo il discorso ad altre figure professionali come insegnanti, maestri/e....(senza fare di tutte le erbe un fascio!), impiegati pubblici, medici e personale paramedico, baby sitter, badanti...il rapporto di empatia in termini di servizio e attenzione al ricevente, diamine dovrebbe essere scontato, ma purtroppo non è quasi mai così! Ripeto fino alla nausea, non cado nella trappola del fare di tutte le erbe...anche se talvolta la tentazione è grande!
Il volontariato, nasce secondo me, laddove ci sono persone che sperano ancora che il mondo lavorativo e non solo quello, può girare in un altro modo, sono persone che hanno a cuore il prossimo inteso come individuo umano e non come entità riconducibile ad un valore semplicemente biblico. L'essere umano è di più, molto di più, perchè la vita di ognuno è sacrosanta e merita rispetto e sensibilità! Mi arrabbio come una furia quando incontro, anzi mi scontro con persone che dichiarano che amano il rispetto e invece calpestano la vita altrui senza tanti preamboli. Ogni lavoro merita un impegno differente, ok, ma ancora di più tutti quelli che (come il mio per esempio)sono rivolti a persone che soffrono, dove molti sono solo dei bambini, meno fortunati perchè diversamente abili, ci sono anziani che portano sulla loro pelle il fardello pesante di una malattia degenerativa e che lascia nel loro fisico gravi limitazioni motorie e psichiche.
Basterebbe così poco, senza farla ancora più lunga... se riuscissimo ad immedesimarci negli altri, in realtà staremo tutti meglio e saremo un po' più felici e meno ammalati di rabbia!
Scusa la lungaggine, ma quando si toccano certi argomenti non mi controllo più, condivido in pieno questo post e i tuoi interrogativi, in bocca al lupo per tuo figlio, se lo merita dopo tanti sacrifici per studiare e specializzarsi!
Un bacione!

Paola D. ha detto...

@Miriam: ti ringrazio per il bel commento.Purtroppo non tutti capiscono che il lavoro che ha a che fare con persone, richiede un impegno e un senso di responsabilità ben maggiore di quello che ci vede in rapporto con oggetti o carte. Però c'è il risvolto della medaglia e cioè che, a fronte di tante delusioni e frustrazioni,le soddisfazioni, quando ci sono, sono molto più appaganti.
Un bacione anche a te e ti chiedo di non prendertela troppo se qualcuno si lascia prendere dai nervi o dalla rabbia e quindi si mostra un po' sgarbato e indisponente: la vita a volte ci mette a dura prova e non tutti la sanno prendere, come si suol dire, con filosofia e spesso siamo portati a scaricare la nostra rabbia sugli altri. Buona serata. Ciao.

Miriam ha detto...

Sai , hai proprio ragione a dirmi che non devo prendermela per...ma scatta dentro di me, ogni volta una ribellione che in un modo o nell'altro fa emergere la mia parte non diplomatica e quindi anche se mi sforzo di ragionare o far ragionare chi se ne frega delle buone maniere,inevitabilmente e forse nel modo meno adatto faccio sentire la mia voce ed esprimo senza peli sulla lingua tutto il mio disappunto e il diritto di essere ascoltata e rispettata. Negli anni, seguendo mia madre nelle sue "avventure" ospedaliere mi sono imbattuta in tutto e di più....se non fosse stato per il mio caratteraccio a quest'ora addio! Non bisogna mai lasciarsi travolgere dal menefreghismo di certe persone, quasi mai un atteggiamento passivo e sottomesso salva una situazione già difficile da gestire, a cominciare dai datori o responsabili del proprio posto di lavoro(ogni riferimento è puramente casuale...) che fanno di tutto per non dare i permessi retribuiti per motivi di famiglia, che sono invece un diritto a livello nazionale, per tutti i lavoratori!
Poveri noi...ma dove andremo a finire? Mi sa che la filosofia, a questo punto va a farsi benedire...di sicuro la rabbia tendo a soffocarla nello stomaco, sapessi quanti crampi...ma diventa l'unica strada per evitare di cadere nella stessa trappola dei miei....avversari!
Uuuuuh,ma quanto scrivo da te....riuscirai a sopportarmi?
Un carissimo bacione e buona serata anche a te!

pina bertucci ha detto...

Occupi un posto in politica?
Cerca d'interpretare bene il mio post...Attivista PDL
Angela Giuseppina Bertucci
http://pinabertucci.com
http://pinadefranceso.blogspot.com
Ciao

Paola D. ha detto...

@Pina Bertucci: mi dispiace, ma al link indicato non corrisponde nessun post.