lunedì 27 aprile 2009

SARA' SOLO UNA COINCIDENZA?


ASPETTANDO LA PRIMAVERA

Alcuni giorni or sono , mi è capitato di fare un giro in macchina attraverso la Sicilia interna.
E' stata più che altro un'avventura viaggiare sotto la pioggia per strade mal ridotte, a tratti interrotte da frequenti deviazioni, ripetutamente conciate in questo modo dalla pioggia incessante di questo lungo inverno:

Dicono che la Provincia non ha i fondi necessari per la riparazione e la manutenzione di queste strade che rendono alcune zone della Sicilia difficilmente raggiungibili.

Mi viene da pensare che senso abbia risparmiare alcuni minuti attraversando il ponte, quando per arrivarci si è costretti a perdere così tanto tempo fra interruzioni e deviazioni varie.

giovedì 23 aprile 2009

ANCHE L'OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE


L'Italia dev'essere ben rappresentata alle Europee: largo quindi alle donne, soprattutto a quelle di bella presenza ( se poi non sanno nemmeno qual è la sede del parlamento europeo, poco importa, ci penserà Brunetta ad istruirle).
Clicca sul titolo per leggere l'articolo correlato .

mercoledì 22 aprile 2009

RESIDUATO BELLICO


Napolitano: " La Costituzione non è un residuato bellico, ma va comunque ammodernata"

e anche se, continua il capo dello Stato, è "del tutto legittimo politicamente" verificare elementi di ulteriore rafforzamento dei poteri del governo, queste modifiche devono essere introdotte "sulla base di motivazioni trasparenti e convincenti".

Così come "in funzione della governabilità, non si possono sacrificare la divisione dei poteri, la pluralità dei partiti, la tutela delle minoranze politiche". Parole che richiamano il pensiero del filosofo Bobbio secondo cui "la denuncia della ingovernabilità tende a suggerire soluzioni autoritarie".
Tratto da la Repubblica ,data odierna

domenica 19 aprile 2009

DUE VOLTE PASQUA SENZA PROCESSIONE


Domenica scorsa non è stata fatta la processione di pasqua a causa del mal tempo che si ripresenta uguale anche oggi.

Risultato: le ragazze non hanno potuto indossare il vestito nuovo per l'occasione;
non ci sono stati i baci e gli abbracci in piazza fra conoscenti e lontani parenti, e di conseguenza è mancato quel sentirsi tutti vagamente più buoni...

sabato 18 aprile 2009

CHE DOMANDA!

Perchè i media non ne parlano?
E di quelli non riconosciuti che ne faranno?
Clicca sul titolo e leggi il post di miss kappa.

QUELLE BARE CHIEDONO GIUSTIZIA.

Di Pietro: " Per Berlusconi criminale chi indaga".
Leggi tutto l'articolo cliccando sul titolo del post.

venerdì 17 aprile 2009

...e il naufragar m'è dolce in questo mare.

Internet può dare l'idea dell'Infinito leopardiano?
Forse si, forse no, forse...

Credo che, se Leopardi fosse vissuto nell'era di internet, avrebbe creato un blog e lo avrebbe intitolato LO ZIBALDONE.

All'inizio di questa mia avventura telematica, ero un po' diffidente, un po' perplessa, ma soprattutto impaurita: mi sgomentava l'idea di condividere le mie idee e le mie emozioni col resto del mondo!

Poi ho scoperto che questa attività mi gratifica, la ritengo creativa, magari è un'illusione pensare di essere letti, perchè ognuno va sempre di fretta, anche in giro per i blog, però non importa: mi piace vedere come la pensano altre persone, anche se lontanissime da me nello spazio fisico, mi piace esplorare, cercare, confrontare, ecc.

E il naufragar m'è dolce in questo mare!

giovedì 16 aprile 2009

Come l'acqua che scorre


Come l'acqua che scorre spesso mi perdo in mille rivoli. Ma poi, per un bel po', proseguo dritta per la mia strada e mi adatto ai cambiamenti; se trovo ostacoli , li aggiro, li scavalco; mai tuttavia mi lascio fermare.

Sono mutevole, come la vita, che non è mai la stessa di un attimo prima.

Come acqua che scorre sono fresca e pulita, lascio la zavorra lungo il cammino.

martedì 14 aprile 2009

BEN VENGA LA CRISI

La parola CRISI non sempre va interpretata nel suo significato negativo.
Anche dal punto di vista psicologico, la crisi rappresenta un momento di verifica, una pausa di riflessione per capire che cosa c'è di sbagliato nella nostra vita e nei nostri comportamenti.

La crisi quindi, a volte, si rende necessaria per avvertirci che non stiamo percorrendo la strada giusta, che dobbiamo fermarci e cambiare direzione.

Anche la crisi economico finanziaria in atto, a mio avviso, va interpretata in questo modo: non si tratta solo di una questione di banche o di mutui: è tutto il sistema a cui è improntato il capitalismo oggi che non può continuare oltre; anche la nostra mentalità va cambiata.

Il consumismo esasperato è destinato primo a poi a mostrare il suo tallone di Achille: non si può perseguire una crescita infinita!

I miei esempi sono banali, dato che non possiedo le competenze adeguate per affrontare un discorso di ampio respiro.

Mi chiedo: Si può continuare all'infinito lungo la strada dell' "usa e getta"?

Si può continuare a perseguire sempre e soltanto il proprio tornaconto e non vedere oltre?

A dare una risposta a questa e a molte altre mie domande, penso sia utile il nuovo libro di Tommaso Padoa Scioppa che ho appena acquistato:
CLICCA SUL TITOLO

lunedì 13 aprile 2009

LA POLEMICA

E non mancano naturalmente le polemiche sul dopo terremoto.
Clicca sul titolo per vedere il video.

venerdì 10 aprile 2009

FUNERALE

Non ho parole. Mi sento straziata

venerdì 3 aprile 2009

DONNE FANNULLONE

Condivido in pieno questo articolo apparso su La Repubblica in data odierna:

SE BRUNETTA BASTONA LE SIGNORE DELLA SPESA

Quando un uomo, anche se è un ministro come Brunetta, ficca il naso nei tempi delle donne e dice la sua e suggerisce, consiglia auspica o proibisce, vuole dire che non ha la minima idea di come esse vivano.

Di quali responsabilità siano gravate, di quanto siano sole nell´organizzazione pratica della famiglia, di quante a molte pesi non poter far carriera proprio perché la spesa qualcuno deve pur farla, e chissà come, nove volte su dieci tocca a loro. Anche se sono dipendenti statali. Facile fare il padrone, il capufficio, il ministro maschio che può dire «non voglio più»: di sicuro non vorrebbero neanche le donne, perché sanno che quel tran tran di corsa, cariche di odiosi sacchetti di plastica, allunga la distanza verso una promozione, le mette in condizione di inferiorità rispetto ai colleghi che al massimo, tranne qualche eccezione, se se la svignano dai famosi tornelli è per bere un caffè. Ancora più antipatico è sgridare le donne che lavorano come se fossero delle sciocchine perditempo, per trovare una scusa in più, in questo caso assurda, per mandarle in pensione più tardi, quando vanno gli uomini.
Vai a fare la spesa nell´orario di lavoro? Allora ti meriti di lavorare cinque anni in più, è questo il ragionamento dello scintillante ministro maschio che praticamente si sente padre padrone di intere categorie umane, e le bastona, metaforicamente, per rimetterle in riga. Può essere giusto ritenere disdicevole lasciare il lavoro per andare al supermercato, può essere anche logico pensare che l´età pensionabile dovrebbe essere uguale per tutti, uomini e donne. Ma dipende in che paese lo dici e lo pretendi, secondo il comportamento dei suoi uomini e i servizi che lo Stato assicura. Va bene forse in Svezia, (ma anche lì non sempre) dove già dalle scuole elementari i bambini ambosessi imparano i lavori domestici e dove l´assistenza alle lavoratrici, alle madri, ai bambini, a tutti, è estesa.
Delle famose pari opportunità rappresentate da noi da un gentile ministro che per sua fortuna di opportunità ne ha molte oltre la parità, se ne parla da decenni, un po´ ottenendole e un po´ perdendole, soprattutto ritagliandole a caso dove possibile. Siamo d´accordo che la spesa sarebbe meglio farla fuori dall´orario d´ufficio, anzi saremmo molto più contente di poterla fare con agio, confrontando prezzi e offerte, senza dover affannarsi per non perdere tempo. Ma chissà se il ministro maschio ha mai seguito una lavoratrice del tipo che disprezza per fannullaggine, di quelle che vanno e vengono per ore su autobus e treni, che portano i bambini a scuola dopo aver rassettato la casa, che al ritorno cucinano e stirano e fanno fare i compiti e fanno i conti per poi trovare il tempo di pagare le bollette e portare i bambini dal dentista, a preoccuparsi per i genitori, e curare il marito che solitamente, a 37,2 di febbre, si dichiara moribondo. Certo ci sono mariti che si danno da fare e sono più abili di una colf, ma anche quelli che si stravaccano davanti alla televisione in attesa che l´ingranaggio domestico funzioni perfettamente in mano probabilmente ai famosi magici sette nani.
Allora il ministro maschio dovrebbe ribaltare il senso delle sue villanate; non, prima lavori sino a 65 anni e non fai la spesa quando sei al lavoro, poi con i soldi che risparmiamo (non danno più lo stipendio?) ti diamo i famosi ammortizzatori sociali che nessuno sa bene cosa siano. Come se lo dicesse la Littizzetto: ministro, cominci a mettere le donne in condizione di non doversi sbattere tutto il giorno per stipendi modesti magari fornendo ogni indispensabile servizio sociale, poi chieda loro di fare la spesa dopo il lavoro e di lavorare qualche anno in più. Lei fa parte di un governo delle libertà (anche se praticamente le sta togliendo tutte), efficiente, moderno, sorridente, in grado di superare ogni crisi: cominci allora anche lei a non dire cose da anni ´50, a frenare il suo fastidio per le donne, che non si usa più, neppure tra ministri. Quanto alle ragioni per cui le donne vincono i concorsi ma non fanno carriera, la ringraziamo di averlo notato e di essersi chiesto come mai: sapesse quanto se lo chiedono anche loro, con grande amarezza, ma tutte le risposte risultano insufficienti e bugiarde.

Natalia Aspesi


Mi piacerebbe sentire le vostre opinioni sull'argomento.

PER NON MORIRE

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi e’ infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicita’.
(Pablo Neruda)

giovedì 2 aprile 2009

E' PROPRIO QUI'

Sembrava non volesse più arrivare. Abbiamo invano cercato i suoi segni scrutando nel cielo triangoli d'azzurro striati dal nero delle rondini, scuotendo i rami ancora rinsecchiti per scoprirvi un fremito vitale.

Invano ho atteso dalla vite americana un segno di attecchimento. E invece ci siamo. E' solo questione di ore : il grande risveglio è nell'aria.

Ho intravisto nel ciliegio qualche petalo bianco e già lo vedo, da quì a due giorni, ammantarsi di neve.

La mia campagna si sta preparando per la grande esplosione e il pesco ne anticipa i segni.

mercoledì 1 aprile 2009

MENS SANA IN CORPORE SANO

Mi hanno sempre incuriosito i proverbi, sia per cercarne l'origine, sia per riscontrare l'attualità o meno del loro significato.

In realtà penso che i proverbi racchiudano delle verità " intuite" e desunte dall'esperienza diretta che, in alcuni casi, non sono meno vere di altre verità dimostrate scientificamente.

Nel caso del proverbio latino su citato, è innegabile la stretta correlazione tra fisicità e psichicità come dimostrano le varie malattie psicosomatiche che sempre più frequentemente vengono identificate.

Tuttavia, documentandomi, ho scoperto che in origine il significato di questo detto era diverso dall'accezione che comunemente vi si dà oggi:

La frase è tratta da un brano di Giovenale, poeta latino autore di satire, che in quello scritto sosteneva che l'uomo dovrebbe aspirare a due beni soltanto: la salute del corpo e l'integrità dell'anima, di contro alla vanità di tutti gli altri beni che l'uomo desidera principalmente ( ricchezza, onori, fama....).

UNA GITA FUORI PORTA


In primavera è pittosto piacevole effettuare brevi escursioni nei dintorni, specialmente in posti in cui, al contatto irrinunciabile con la natura si aggiunge la possibilità di apprendere qualcosa di nuovo o di rispolverare antiche conoscenze.

E' il caso della Villa Romana del Casale, appartenuta probabilmente all'imperatore romano Massimiano nel terzo secolo dopo Cristo.

La conosco ormai da decenni ,ma per me è sempre una bella esperienza immaginare di immergermi in quelle piscine di acqua riscaldata con sofisticati ( per quell'epoca) sistemi idraulici;

immaginare la sontuosità di quegli ambienti che erano destinati non solo all'imperatore e alla sua corte, ma anche all'insieme degli ospiti che lo accompagnavano durante il soggiorno estivo in quella spettacolare tenuta.

Oggi non restano che le fondamenta e poche rovine, ma i mosaici del pavimento si possono ammirare in tutta la loro bellezza evocatrice di mille suggestioni.

Uscendo dalla villa si percorre un bel tratto di strada nel verde della valle Armerina e ci si sente immersi nella natura.

VINCERE LA TIMIDEZZA IN QUATTRO MOSSE

La timidezza è da alcuni considerata un pregio per le caratteristiche di riservatezza e di modestia che conferisce alla persona che ne è affetta, ma vi assicuro che, per chi ne è colpito,essa rappresenta una vera sofferenza e una limitazione delle proprie potenzialità.

Io sono stata considerata una inguaribile timida fin dai tempi in cui frequentavo la scuola. Questa mia caratteristica ,tuttavia, non mi ha impedito di raggiungere dei livelli di apprendimento abbastanza soddisfacenti, nè di lavorare proficuamente.

La timidezza allora era per me una specie di salvagente, una giustificazione al fatto di non mettere in atto determinati comportamenti.Ecco perchè non me ne curavo più di tanto.

Con l'andar del tempo, però, mi sono accorta di quante opportunità avevo perso a causa della mia timidezza e così decisi di togliermela di dosso, almeno un po',
ma devo dire che molti tentativi che ho intrapreso sono stati vani.

Da alcuni mesi sto adottando una nuova strategia che prevede un superamento graduale delle situazioni più imbarazzanti, e vi assicuro che funziona.

Il procedimento è il seguente:

1- Salutare qualcuno per strada che non si conosce, senza curarsi delle sue reazioni.Ci si accorgerà che in genere sono positive.

2- Chiedere informazioni a un passante sconosciuto, anche se non se na ha bisogno, fino a quando la cosa vi sembrerà del tutto naturale.

3- Camminare per strada convinti che nessuno vi sta osservando ( la gente ha altro per la testa piuttosto che osservare voi).

4- Parlare in pubblico convinti che in ogni caso, qualunque cosa diciate, ci sarà sempre qualcuno che non è d'accordo con voi e qualcuno che, al contrario , lo è.

Queste sono le prime quattro mosse per iniziare a sconfiggere la timidezza; le altre verranno aggiunte gradualmente non appena ci si accorge che gli ostacoli precedenti sono stati superati, sempre però, con molta gradualità.