martedì 23 marzo 2010

L'ITALIA E' UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL.....MERITO

Così il ministro Brunetta vorrebbe riscrivere l'articolo primo della nostra Costituzione.
Al che il giurista Gustavo Zagrebelsky ha obiettato: "sostituire il "lavoro" con "merito" o "competizione" significa volersi eporre a quell'ideologia terribile che è il darwinismo sociale"

Quando , nel '48 , fu scritta la nostra Costituzione, si cercò di trovare un terreno d'incontro il più ampio possibile. Del resto, la natura delle norme costituzionali è proprio questa: essere il prodotto di una convergenza, non di imposizione di una parte sulle altre.

All'inizio, comunisti e socialisti avrebbero preferito la formula "repubblica di lavoratori", ma Fanfani, nel proporre la formula che adesso troviamo, così si espresse: "Dicendo che la repubblica è fondata sul lavoro, si esclude che essa possa fondarsi sul privilegio[.....] e si afferma invece che essa si fonda sul dovere, che è anche diritto ad un tempo per ogni uomo, di trovare, nel suo sforzo libero, la sua capacità di essere e di contribuire al bene della comunità nazionale" ( 22 marzo 1947).

Così prosegue Zagrebelsky : ".....in un tempo in cui la disoccupazione è crescente e il lavoro diventa bene sempre più raro di cui si appropriano i privilegiati, i forti, i figli dei ricchi, a danno di coloro che sono privi di protezioni legali o corporative e di raccomandazioni personali.[...].mi sembra che queste affermazioni siano più attuali che mai."

Il ministro Brunetta, in fondo, ripropone le ragioni della sua battaglia a favore dei meritevoli contro i fannulloni.
Come dargli torto? Ma, obietta il giurista, "questo intento, in assenza di una politica sociale per il lavoro- una politica che la Costituzione richiede- si risolverebbe in una gara falsata, vinta necessariamente dai più forti."
 E aggiunge: " L'articolo 1 della Costituzione non protegge affatto i parassiti sociali. Al contrario! Ma vuole che tutti i cittadini abbiano la possibilità di accesso al lavoro e nel lavoro possano far valere ciò che valgono, in un'uguaglianza di opportunità dove il merito, e non il sindacalismo deteriore, o l'appartenenza a giri di potere, abbiano la meglio." (Gustavo Zagrebelsky ,su "il venerdì" di Repubblica ,12 marzo 2010)

2 commenti:

Giuseppe ha detto...

Ciao, secondo me l'Italia non è fondata né sul lavoro né tanto meno sul merito...nell'Italian Dream la meritocrazia e il lavoro non esistono (purtroppo)

http://alternativamente.ilcannocchiale.it/2009/10/01/il_banco_vince_sempre.html

Paola D. ha detto...

Sulla base di che, allora, vorrebbero modificare l'articolo primo della nostra costituzione?