giovedì 8 luglio 2010

"Se il parlamento non ci approverà questa manovra, andremo a casa"

Speriamo che ciò avvenga presto, così ci leveremo dalle palle questa anomalia di una destra che ottiene il 62 per cento dei consensi al Sud e contemporaneamente mantiene una solida alleanza con la Lega Nord.

Si, è vero che i provvedimenti economici sono inevitabili, ma penso che una sinistra più consapevole potrebbe effettuare dei tagli più lungimiranti e non procedere a dei semplici tagli lineari che oltretutto penalizzano pesantemente i lavoratori dipendenti e specialmente gli statali.

Già, questi sono discorsi che tutti sappiamo (?) e che tutti ormai ripetono come una tiritera.

C'è poi il problema delle correnti che si sono venute a creare all'interno del PDL, che Berlusconi naturalmente avversa.

Ma, secondo me, le diverse vedute che si manifestano all'interno di un partito sono segno di vitalità e non di un appiattimento stagnante .
Certo c'è il problema che queste correnti si trasformino in bande intente alla lottizzazione del potere, per questo una attenta e libera informazione dovrebbe impedire che al potere ci vadano persone non degne, cioè non votate al servizio della collettività.

Quello delle correnti è un problema di articolazione fra il Tutto e le parti e la Democrazia consiste proprio nel mantenere questo difficile equilibrio fra disciplina e pluralismo. Senza il pluralismo, il partito diventerebbe una caserma e lo Stato un'azienda ( come all'inizio avrebbe voluto Berlusconi).

Certo , in una vera democrazia, le decisioni vengono prese più lentamente, proprio per lasciare il tempo alla discussione e non si procede a colpi di decreti, come è avvenuto finora . Ma per fortuna questa fase, con la caduta in disgrazia di Bertolaso, che era il braccio operativo di Berlusconi, sembra sia finita e la Democrazia riprende faticosamente la sua tortuosa strada.

2 commenti:

Ornella ha detto...

Beata te che sei così ottimista! Io non credo che ci libereremo presto né di questa destra né di questo governo. Berlusconi sa che la conseguenza per lui sarebbe tragica e cioè doversi fare processare, con tutto quello che potrebbe conseguirne. Perciò solo una rivolta popolare potrebbe mettere in crisi lui e il suo governo, ma sai bene quanto sia ancora alto il suo gradimento. E quando gli italiani si renderanno conto di che danno è stato fatto alla nostra democrazia sarà troppo tardi, temo.

Paola D. ha detto...

Ma no! E' che al momento non c'è un'alternativa valida: neanche Bersani sa bene cosa fare.Rosi Bindi, al contrario, sembra avere le idee più chiare, ma sicuramente ci sono dei problemi di cui noi non siamo a conoscenza, anche se apparentemente si parla di tutto.