lunedì 10 gennaio 2011

LA FELICITA E'...


Costruire qualcosa dove si è,

con quello che si ha.

13 commenti:

ruhevoll ha detto...

Mi ricorda tanto Tolstoj che, rispondendo a chi gli chiedeva se amava molte cose, disse "Io amo molto le cose che ho."

:-)

Paola D. ha detto...

Questo aforisma va più in là di Tolstoi, perchè qui non si tratta solo di amare ciò che si ha, ma di costruire qualcosa con esso.

Miriam ha detto...

Molto bello e saggio questo pensiero!!! Per niente scontato!!!

Paola D. ha detto...

@ Miriam: Grazie! Avrei preferito però che approfondissi di più le tue considerazioni.

loris ha detto...

negli anni sessanta dell'ottocento in casa Marx, come in altre famiglie inglesi del tempo veniva fatto il gioco della verità.

Colore preferito : "Rosso"
Pietanza preferita : "Pesce"
Cos'è la felicità? : "Lottare"
Cos'è l'infelicità? : "Essere sottomessi"
(fonte della citazione: "La Democrazia che non c'è" P. Ginsborg)

Paola D. ha detto...

@Loris: concordo sul fatto che lottare ti rende felice. Purchè non si lotti contro i mulini a vento....

loris ha detto...

Pensi che in una situazione come quella attuale possano esserci spazi e tempi per lottare pure per il superfluo?
Se siamo arrivati addirittura alla difesa dell'acqua pubblica, forse una ragione ci sarà pure.

Paola D. ha detto...

@Loris: io non mi riferivo al superfluo, è solo che condanno le lotte sterili( quelle alla don Chisciotte). Lottare per l'accqua pubblica, invece, mi sembra un buon motivo di lotta.

Paola D. ha detto...

...così anche lottare per mantenere i diritti per cui a sua volta si è lottato.

loris ha detto...

@Paola, spero di essere stato compreso quando ho citato l'acqua, perchè volevo significare la cosa più banale e essenziale per l'uomo e il pianeta e nello stesso tempo ambita dai gruppi di potere.
Non condivido però il tuo approccio, come se potessimo giudicare se la lotta di qualcuno è inutile o meno.
Penso che il solo fatto di aver voglia di lottare da motivazioni che possono essere determinanti per un uomo, una famiglia o una comunità.
Il mettersi a giudicare, e non solo nei confronti degli altri se è utile o meno, quindi anche se giusto o meno, porta ad una rinuncia preventiva che fa presto a degenerare nell'accettazione passiva di tutto ciò che riteniamo più grande di noi.
Ad un noto rivoluzionario vengono attribuite molte frasi celebri, forse una delle più conosciute è che le uniche battaglie perse sono quelle che non si combattono. Forse l'ultima battaglia che lo ha portato alla morte, qualcuno potrebbe interpretarla come inutile e fuori della realtà storica. Oggi però credo che sia innegabile che nell'America Latina si respira un'aria assai diversa e proprio in Bolivia dove Guevara perse la vita ,oggi, e forse grazie anche a quella visione del mondo e a quell'ultima battaglia la voce l'hanno quei ceti a cui Guevara voleva dare riscatto e dignità.

ps. scusa la lunghezza

Anonimo ha detto...

@Rispetto le tue opinioni e la tua ammirazione, certamente giustificabile, per Che Guevara,ma penso che se tutto il mondo non facesse altro che lottare,a prescindere dal fatto se ciò sia giustificabile o meno, non ci sarebbe un attimo di pace, quella pace che ci consente un attimino di godere delle conquiste ottenute appunto lottando.
Grazie del lungo commento e dell'attenzione riservata al mio blog.
A presto.

Paola D. ha detto...

Scusa, si è verificato un problema per cui il mio commento precedente è apparso sotto la dicitura "anonimo".

Toyo Perplesso ha detto...

Concordo