sabato 27 dicembre 2008

Il blocco dello scrittore

Il blocco dello scrittore io non l'ho mai avuto.
Non mi è mai successo, nè quando andavo a scuola, nè quando, al lavoro, dovevo compilare pagine di relazioni.
Scrivere mi è sempre piaciuto: ricordo la gioia che mi assaliva a scuola il giorno prima del compito in classe d'italiano: era una gioia duplice : prima perchè per quel giorno non c'era da studiare perchè evidentemente ilk giorno successivo non ci sarebbero state interrogazioni, poi perchè finalmente avrei potuto dedicare quelle tre o quattro ore a scrivere, esprimermi liberamente, sicura del resto che il mio lavoro sarebbe comunque stato apprezzato dai professori.

Il blocco dello scrittore non ce l'ho avuto neanche in questi giorni , dall'ultimo post ad ora che finalmente posso sedermi tranquillamente nella stanza del computer e far muovere velocemente le dita sulla tastiera vedendo poi materializzarsi sullo schermo i miei pensieri.

E' stato un periodo piuttosto intenso: ho avuto a che fare con una depressione di mio marito e con l'arrivo dei miei figli, studenti erasmus all'estero, in occasione delle imminenti vacanze di Natale.

L'ansia delle vacanze mi ha turbata un pò perchè esse rappresentano un cambiamento significativo nella routine quotidiana, cosa che ,a dire il vero, non mi dispiace affatto; quello che mi turba ogni anno è invece l'incognita: non sapere come saranno trascorse queste vacanze, la mancanza di programmi, l'incertezza sull'umore dei miei figli, incerto come è ancora incerto il loro futuro.

I miei figli sono arrivati il 20 dicembre. Dopo i primi giorni trascorsi a parlare, a raccontarci, nel marasma delle valigie disfatte e della biancheria da lavare, a dispetto del tempo inclemente che non incoraggiava affatto questo tipo di attività, mi sono decisa ad accantonare le pur urgenti incombenze domestiche e dedicarmi esclusivamente a cercare di rendere questo periodo natalizio quanto più piacevole sia possibile da vivere insieme alla famiglia finalmente riunita.

Cucinare è una delle cose che non mi piace tanto fare, tuttavia è l'unico modo per trattenere i figli a casa piacevolmente, evitando le tentazioni di farsi invitare da amici o che organizzassero qualcosa per conto proprio nella nostra casetta di campagna , lasciando noi genitori ad annoiarci e a poltrire da soli.

Così,dopo una superficiale rassettata , mi sono dedicata completamente alla cucina alle stoviglie, alle tovaglie , agli inviti ,all'albero di natale e devo dire che,
nonstante tutto ,abbiamo trascorso tre giornate piacevoli, intime e divertenti nello stesso tempo.

Adesso sono alle prese con tutta la biancheria da lavare e, nell'attesa che la lavatrice completi il suo lavoro e i panni stesi prima gettino l'accqua in eccesso nella vasca da bagno per essere poi passati sul termosifone, io ho tempo di leggere e anche di scrivere.
Scusate se non rileggo questo post: la lavatrice ha finito.

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