venerdì 18 luglio 2014

AEREI

Aerei

Aerei sorvolano
Il mio cielo d’estate
Portano gente lontano
Gente che evade
Gente che fugge
Portano acqua
Per spegnere i boschi.
Io non fuggo
Io non volo
Il mio volo si è fermato
Qui
Sulle colline che un tempo
Erano verdi e che
Adesso
Portano i resti
Del grano tagliato
E si colorano del giallo vivo
Del sole che hanno bevuto.
Amo questa calura che salva
Amo le mie colline che si accavallano
Come gobbe di chilometrici cammelli
In un deserto che odora di stoppie
In questa quiete assolata.
Il sole e la quiete
Della mia isola

Piena di Storia.

2 commenti:

Riccardo Uccheddu ha detto...

Probabilmente la tua Isola (che purtroppo non ho ancora visitato) è molto simile alla mia, intendo alla Sardegna, dico bene?
Penso in particolare alla presenza del sole: una presenza costante, molte volte perfino in inverno.
Una presenza forse addirittura eccessiva, nel senso che a volte desidereremmo la pioggia o comunque un po' di fresco.
Ma sole a parte, penso che anche i caratteri dei due popoli (sardo e siciliano) siano vicini: popoli che tendono ad una forte riservatezza ed anche ad una certa asprezza: che però non è mai venata di inurbanità.
Con la loro apparente semplicità (ripeto, del tutto apparente) i tuoi versi hanno reso bene un paesaggio ed anche una storia duri ma anche pieni di possibilità.
Auguro un buon Natale ed un felice anno nuovo a te ed ai tuoi.
Riccardo

Paola D. ha detto...

Grazie del bel commento che purtroppo ho letto solo ora. Neanche io sono mai stata in Sardegna ma penso che qualche somiglianza, soprattutto riguardo al carattere degli isolani, ci sia. Contenta del tuo apprezzamento ti mando un caro saluto, se mi leggi