“The Great Game” è uno splendido libro che racconta la lotta tra due superpotenze dell’Ottocento, Russia e Inghilterra, che si scontrarono ferocemente per il controllo del subcontinente indiano e delle sue incredibili ricchezze. La Russia perse quel gioco e la sua storia nei decenni successivi subì un involuzione che poi la portò alla rivoluzione e alla fine del regno dei Romanov. L’Inghilterra, che la vinse, prosperò per un altro secolo abbondante.
Oggi, forse senza accorgercene, stiamo assistendo ad un nuovo Great Game e la preda, ironia duplice della storia, è proprio la Russia di Putin che rischia di essere il nuovo ed ultimo Tsar di “tutte le Russie”. A giocare questa partita sono principalmente i cinesi, mentre gli Usa e l’Europa sembrano concentrati nello sforzo, necessario e legittimo, di difesa del popolo ucraino e non ancora in grado di dibattere le conseguenze di quello che potrebbe rivelarsi uno dei più grandi sconvolgimenti geopolitici della storia. Ma andiamo con ordine.
una vittoria fulminea in Ucraina.
Un anno dopo, invece, non solo di questa vittoria militare non vi è una plausibile previsione, ma piuttosto si pensa ad una possibile controffensiva delle truppe ucraine che, pur con diverse limitazioni, arrivano pure a fare qualche tentativo d’incursione con i droni in territorio russo. Certamente la Russia resta una potenza nucleare tremenda e temibile, ma la minaccia nucleare incontra il limite della impossibilità, si presume e spera, della sua utilizzazione in chiave offensiva.
Il danno reputazionale per la Russia dopo oltre un anno di combattimenti è enorme. Ma soprattutto ridimensiona la sua forza a livello internazionale, portandola di fatto ad una categoria intermedia, molto più bassa rispetto a quella in cui ha militato fino ad oggi. La Russia rimane certo, come ricordato prima, una potenza nucleare ed ha un seggio permanente al Consigli di Sicurezza dell’Onu; è certamente legata a filo doppio ad alcuni paesi o fornisce armi e supporto (quanto efficaci e con quale durata si staranno chiedendo) ad altri regimi oppressivi, ma per dirla in termini finanziari, oggi inizia ad apparire come qualcosa che solo un anno fa pareva impensabile: vale a dire che la Russia oggi appare scalabile.
A poco più di un anno dall’inizio dell’invasione ucraina, la Russia si è trasformata da cacciatrice a possibile pred
Nessun commento:
Posta un commento