lunedì 16 agosto 2021

RESURREZIONE

 

Bruciano, gli alberi,

Lanciando al cielo

Un ultimo anelito

Di pietà.

E mentre un contadino incauto

Fugge,

Portando con sé il peso

Della sua colpa,

La natura freme, implora.


Ormai non è rimasta che una misera

Distesa di cenere

E, dove prima giocavano i fanciulli gioiosi,

Godendo della frescura

E delle tenere gocce di rugiada,

Un cane randagio

Vaga

Contemplando incredulo

L'infausto esito

Della distruzione umana.


Or piove e, nella landa desolata,

Tu scorgi stupito

Un tenero germoglio.

La Natura non si arrende :

E' la vita che, prepotentemente

Ricomincia la sua battaglia

Gloriosa.

(2014)

5 commenti:

Caterina ha detto...

Bellissima poesia, dal suono dolce e delicato. Ha un grande significato che può essere interpretato alla lettera o essere una metafora della nostra vita. Complimenti.

Paola D. ha detto...

Grazie mille, sono contenta che ti sia piaciuta. Sì, in effetti il messaggio, oltre che letterale è metaforico.
Ho letto il tuo profilo, penso che sia una giovane donna molto sensibile e impegnata. Vorrei aggiungerti al mio blog roll ma non so come fare dallo smartphone dato che il mio computer è fuori uso.
Benvenuta

Caterina ha detto...

Grazie delle belle parole. Ti ho inserita nel mio blogroll, nel frattempo che hai il computer fuori uso, se ti fa piacere seguirmi, puoi lasciare il mi piace sui "lettori fissi", così posso comparire nel tuo "elenco lettura"quando aggiorno il blog. Ti abbraccio.

Paola D. ha detto...

Non mi permette nemmeno questo. Ora provo a riabilitare il pc

libero ha detto...

Poveri alberelli , mi viene da piangere ... contadino cattivonee