mercoledì 2 febbraio 2022

LA DONNA OGGI (cosa ne pensate?)

 La donna oggi

Questa riflessione abbraccia un periodo che va all’incirca dagli anni settanta al 2022.

Oggi la situazione della donna è molto cambiata, almeno in apparenza, rispetto al passato.

Molte donne lavorano fuori casa e possono così considerarsi indipendenti. Ma, se guardiamo con attenzione al problema, ci accorgiamo che le donne veramente emancipate sono una minoranza, che la maggior parte di esse è costretta a barcamenarsi fra doppi oneri: quelli della casa e quelli del lavoro, visto che sono pochi gli uomini disposti a darle una mano nella cura della casa e della famiglia.

Anzi in molti casi la famiglia si dissolve per questa incapacità di rivedere i nuovi ruoli, sia del maschio, che non è ancora disposto a rinunciare alla sua totale intraprendenza, sia della donna che stenta ad emergere.

Si constata che ci sono donne ancora costrette a "vendersi" per ottenere qualche traguardo.

Anche in politica, se non ci fossero le quote rosa, molte donne stenterebbero ad affermarsi.

Il fatto è che viviamo in un momento di confusione, o forse di passaggio (ma quanto durerà?), in cui ci si deve rendere conto che la situazione della donna non può prescindere da un diverso atteggiamento, di maggiore disponibilità da parte degli uomini.

E pochi sono ancora gli uomini capaci di questa presa di coscienza.

E stiamo parlando del mondo occidentale! E’ inutile dire che nei paesi arabi siamo ancora nella notte dei tempi.

Quello della donna è secondo me un ruolo da rivedere, non nel senso di una malintesa parità con l'uomo, ma nel senso di una complementarietà che dia diritto al riconoscimento di una pari dignità.

Quanto detto è stato scritto nel 2010.


 Nel periodo berlusconiano, però, a giudicare da quanto si ascoltava nei media, la situazione della donna ha subito un'ulteriore involuzione rispetto alle conquiste che si credevano già effettuate a partire dal femminismo in poi.

Che poi ci sia stata una vera e propria rinnegazione del movimento femminista, questo è quanto appariva ai nostri occhi osservando la sempre crescente mercificazione che la donna faceva del suo corpo. (ripeto, pensiamo all’epoca berlusconiana).

Nonostante le leggi approvate nella seconda metà del XX secolo, la condizione della donna è ancora caratterizzata da una situazione di inferiorità soprattutto sul piano sociale. Questa discriminazione a danno della donna viene giustificata per lo più da una sua pretesa inferiorità fisica, ma anche da quella che è la caratteristica fondamentale della femminilità: la funzione riproduttiva che, sottraendo tempo ed energie alle altre attività cui solitamente si dedicano i maschi, la relega nel ruolo di dispensatrice di cure per gli altri, mettendo spesso in secondo piano sè stessa, le proprie aspirazioni, a volte la propria dignità di essere umano.

Il Femminismo fu un evento che operò un taglio nella storia umana.

Da allora la donna ha, non ancora conquistato, ma almeno ambito ad avere gli stessi diritti fino ad allora riservati agli uomini ma, c'è un ma: gli uomini non procreano, non sono costretti a stare nove mesi in una condizione fisica precaria e instabile, ed è tutto tempo ed energia che essi dedicano ai rapporti sociali, alla creatività (che a volte può anche essere distruttiva) alla realizzazione delle proprie aspirazioni.

Eppure, eccettuando quel periodo di fragilità, penso che l'atteggiamento nei confronti della prole non debba registrare significative differenze a livello istintuale fra i due sessi, a meno che queste differenze comportamentali non siano dettate dalla cultura nella quale si è cresciuti.

Cosa che credo avvenga qui da noi e che, merito anche dei movimenti sorti a partire degli anni settanta, si tende a superare, non senza significative resistenze da parte maschile (è difficile recedere da posizioni di supremazia consolidate da secoli, mentre è più facile si tenti di superare condizioni di inferiorità).

Così la donna ha dovuto lottare, e molto, per dimostrare a sè stessa e agli altri di non essere inferiore anzi, per certi aspetti, ha dato prova di superiorità rispetto al genere opposto, specialmente per la sua abilità nel multitasking e per la sua affidabilità nel lavoro.

Accennavo all'immagine che traspare dai media: donne che non vogliono più lottare, che scelgono la via più breve per soddisfare le proprie ambizioni, che è quella di puntare sul proprio aspetto fisico per ottenere guadagni facili e rapidi avanzamenti di carriera.

Ma questo, ancorchè sia un costume sempre più diffuso, specialmente fra le giovanissime (e qui la carenza di una solida educazione gioca il suo ruolo importante), credo tuttavia che rappresenti un'eccezione che conferma la regola: le donne sono sempre più presenti nel mondo del lavoro, nel sociale e nella vita pubblica e dimostrano capacità adeguate ai loro nuovi ruoli.


Un’altra cosa da osservare è la sempre crescente disponibilità degli uomini, almeno a parole, affinchè la donna persegua la sua realizzazione in ambito sociale e lavorativo; ma anche questo aspetto presenta delle eccezioni (e qui mi riferisco al mondo occidentale, perché nel mondo arabo, come tutti sanno, le cose procedono diversamente).

Le eccezioni di cui parlo riguardano certi atteggiamenti di possessività da parte degli uomini che continuano a credersi, nonostante siano passati diversi millenni, gli artefici della vita e della morte della propria donna, considerata appunto una proprietà.

Molte donne tuttavia non sono ancora in grado di difendersi o di percepire questi atteggiamenti perché persiste una sorta di “maschilismo” anche da parte femminile, frutto di antichi retaggi educativi e religiosi, che tende a mantenere e perpetuare una sorta di patriarcato e ad attuare una volontaria sottomissione perché così credono che sia giusto, trasmettendo questi “valori” anche ai propri figli. Ecco perché i pregiudizi relativi a presunte superiorità o inferiorità sono così difficili ad essere superati, nonostante il passaggio di molti secoli.

Secondo uno studio internazionale realizzato da Ipsos Mori nel 2019, in occasione della Giornata internazionale della donna, la condizione femminile è sicuramente migliorata rispetto a 25 anni fa ma c’è ancora molto da fare in termini di parità di genere. Tra i paesi meno ottimisti c’è l’Italia dove quasi un italiano su tre non vede alcun progresso rispetto al passato.

In linea generale il superamento del gender gap viene considerato una sfida ancora aperta. In Italia il 40% degli intervistati dichiara che sono molte le questioni da risolvere per raggiungere una completa parità di genere. Il dato sorprendente è che siano proprio gli uomini ad esprimere posizioni più critiche in materia di disparità di genere rispetto alla platea femminile (rispettivamente 44% e 36%).

Quanto alle azioni auspicate per superare il gender gap, ai primi posti della classifica mondiale troviamo parità retributiva, leggi per prevenire abusi e violenze contro le donne, educazione dei bambini alla parità di genere (dato molto positivo menzionato dal 29% degli intervistati) e denuncia di discriminazioni e abusi. C’è ancora molta strada da fare in tema di accesso delle donne ai ruoli apicali in politica, governo e nel mondo del lavoro, come pure in relazione alla cura della casa e dei figli, aspetti che dovrebbero trovare un consistente aiuto da parte delle istituzioni, per permettere alle donne di svincolarsi almeno parzialmente ed avere più tempo da dedicare alla loro realizzazione personale e sociale.

Siamo ne 2022: quello che osservo, dal punto di vista dei costumi è che, nonostante a partire dal femminismo in poi la parità con l’uomo veniva intesa anche come appropriazione dei modi e delle abitudini che prima erano riservate solo agli uomini (vestirsi con abiti maschili, curare di meno il proprio aspetto, mostrare aggressività e spirito competitivo proprio degli uomini, uscire la sera ecc.), oggi si tende a non rinnegare la propria femminilità comprendendo che si può essere competitive nel lavoro e nelle attività sociali pur mantenendo i tratti caratteristici che ci rendono sostanzialmente diversi, infatti parità non significa uguaglianza ma parità di diritti e opportunità pur nella diversità.


Concludendo, ribadisco che oggi la legislazione occidentale consente alle donne di ottenere “pari opportunità” politico sociali, e sono molte le donne che se ne avvalgono e che si distinguono in vari campi, ma ancora di strada ne va fatta, sempre che non continuino ad attuarsi quei percorsi altalenanti che abbiamo visto verificarsi nel corso dei secoli.

Oggi le donne studiano, lavorano e partecipano alla vita cittadina, non possono più quindi sottostare al potere dell'uomo e la loro forza lavoro, da sempre esistita nella storia, ma non sempre riconosciuta, oggi ha un importante peso in una società in piena evoluzione non solo da un punto di vista economico e produttivo ma anche sociale. Pensiamo alle tante donne insegnanti, medico e psicologhe. 

Molte sono affermate in politica e sono capaci di far emergere le proprie posizioni. 

Chissà se c'è chi pensa che dietro una grande donna c'è un grande uomo. Sicuramente sono in molti a pensare quello che un tempo si diceva di un uomo. 

Quello che è certo è che, lungi da ogni posizione sessista, uomini e donne devono continuare ad andare a braccetto e collaborare per lasciare ai nostri figli un mondo migliore.

10 commenti:

Giovanni ha detto...

Scusami non l'ho letto tutto ...... mi riprometto di farlo, ma sin dove ho letto mi viene in mente la Nilde Iotti ....... fai un paragone con la rappresentanza di oggi.
Rammento a me stesso, non c'era solo la Nilde in quel tempo.

Giovanni ha detto...

Mi dispiace che tu non abbia letto il mio commento. Argomento molto interessante.

Paola D. ha detto...

Ho letto ora il commento ma non capisco il riferimento a Nilde Iotti
Quello che ho scritto è la conclusione di una lunga ricerca sulla storia e la concezione della donna nei secoli, a partire dalla preistoria ad oggi.
Devo confessare che quest'ultima è la parte più difficile perché la realtà è molto varia

Giovanni ha detto...

"Anche in politica, se non ci fossero le quote rosa, molte donne stenterebbero ad affermarsi."
Tu stessa fai riferimento alla politica.
Da qui nasce il nome della Nilde ........... Le donne di oggi in politica sono una goccia di mare rispetto alla Nilde. Ma potevo aggiungere anche la Giorgia Meloni ...... donna molto capace in politica, altri nomi di donna attuali non mi sovvengono.

Da Donna vfa i suoi passi avanti a partire dal 900 in poi ........ oserei dire dalle partigiane che faceva la spola rischiando di grosso.
Da questo momento a mio avviso la donna anche con fatica conquista dopo conquista, ad arrivare ad oggi.
Oggi la donna è quella che ti dice in faccia io sono libera è faccio ciò che voglio che sia sposata o non, o solo fidanzata o convivente il suo dire è questo, Credo che una frase del genere la dice molto lunga.
E' vero l'uomo non aiuta molto nei lavori domestici ...... qui dovremmo parlare con le mamme di questi maschietti è come sono stati abituiati. L'argomento è succoso ma una cosa ti voglio dire con la massima convizione ......... oggi l'Uomo ha fallito in lungo ed in largo ed in profondità.
Ci si sente. buona serata

Paola D. ha detto...

Ti devo correggere : è dalla fine dell'800 che incominciarono a farsi avanti le suffragette, quelle che chiedevano il suffragio universale cioè il voto alle donne , ma poi la prima guerra mondiale, il fascismo e la seconda guerra mondiale bloccarono tutto. È dal secondo dopoguerra che ricominciano a farsi avanti le donne. La Nilde Iotti è stata una grande donna più della Meloni , peccato che se ne parla poco? Poi non ho capito perché mi dici che gli uomini hanno fallito

Giovanni ha detto...

Certo che hanno fallito. Prima erono portati sul palmo della mano, ora stanno sotto il palmo della mano. Io vedo un uomo che si sta arrendendo alla forza di una donna. L'uomo lo vedo più assente visto la massiccia presenza della donna ............. dunque la parità di cui si è parlato non è mai avvenuta ............... All'apparenza l'uomo dichiara di comandare ma è solo un bleff sa che non è cosi.
Certo ci sono dei casi, nei piccoli centri, ma a mio avviso non fanno testo.
La donna forse non lo sa, oppure fa finta di non sapere ................. che nel rapporto di coppia, la donna ha il coltello dalla parte del manico, come si sul dire.
L'uomo ha fallito.
E non voglio mensionare un tasto dolente ........ Tutti questi femminicidi che avvengono è perchè l'uomo ha perso il controllo, ed è molto disorientato e confuso.
Oggi l'uomo non può fare a meno della donna, ma sa in partenza di essere succube è perdente. .............La situaziomne si è ribaltata. Non c'è la parità .............. una disconosce altro.
Notte serena

Paola D. ha detto...

È triste quello che mi stai dicendo. Ti consiglio di leggere per intero il mio post.
Qui non si tratta di comandare ma di comprendere e collaborare.

Giovanni ha detto...

A me dispiace recarti dispiacere. lo leggerò più attentamente, promesso, ma questa consuideraziomne da parte dell'uomo in aiuto alla propia moglie o convivente resta lo stesso.
L'uomo ha sempre aiutato la propia moglie nei mestieri di casa, Mio nonne è nato alla fine dell'800 ed aiutava sua moglie, nonostante facesso un brutto lavoro, partiva la mattina 4/5 del mattino per andare a pescare(professione), il pomeriggio sistemara i mestieri è poi era ca seguito della moglie, cosi anche mio padre con la figlia del pescatore .......... tutti gli uomini hanno aiutato le propie moglie, solo le cattive moglie hanno dato voce a certe malignità sul'incapacità dell'uomo ad aiutare.
IO non ho mai creduto in questo anche perchè vemgo da una educazione diversa ........... ecco perchè la escludo a priori in una sana famiglia, dove nessuno comanda.

Mi distacco dall'argomento: vedi le ragazze di oggi, già da come sono vestite c'è una imitazione al maschile ........... moda? compresa la volgarità nel parlare è la mancanza totale di femminilità? Di cosa vuoi o si può parlare con questa nuova gioventù.
Credimi l'Uomo ha sempre aiutato la propia moglie o compagna, poi ci sono casi (pochi per fortuna) che non aiutano anzi fanno di peggio.

Paola D. ha detto...

Sì è vero, alcune ragazze interpretano l'emancipazione come sguaiataggine. La differenza la fa l'educazione e la cultura

Giovanni ha detto...

Si hai ragione alcune per fortuna.