lunedì 24 agosto 2020

FACCIAMO I CONTI CON LA RIVOLUZIONE

 1 ora è 55 minuti incollata allo schermo.

Non lo conoscevo (a parte la musica) e mi ha sorpreso per la spettacolarità oltre che per le intense espressioni dei due protagonisti. 

La sensazione che ho avuto è stata di inutilità e rifiuto per tutte le rivoluzioni che, a detta di uno dei protagonisti, vengono organizzate da quelli che leggono i libri ma fatte dalla povera gente ed è questa che muore. Dopo, gattopardescamente, non cambia nulla. Ma in realtà non è così : nel tempo le cose cambiano (o sarebbero cambiate lo stesso?)

Secondo me il cambiamento è inevitabile e non c'è bisogno di nessuna rivoluzione violenta. 

Il film di Sergio Leone Giù la testa è del 1971, all'indomani delle rivolte sessantottine. 

Certamente ha voluto comunicare qualcosa. 

Comunque secondo me va visto e commentato 

1 commento:

Paola D. ha detto...

Io negli anni 70 avevo 20 anni. Me le ricordo bene le utopie, il voler cambiare il mondo, le rivoluzioni paventato e desiderate, l'uguaglianza di tutti gli uomini, la battaglia contro i potenti, il femminismo. Le lotte nelle università fra fascisti e comunisti. Al nord gli studenti volantinavano nelle fabbriche per coinvolgere gli operai, perché la "rivoluzione" era imminente.
Dopo, gli stessi sessantottini si sono ricreduto. È servito a qualcosa? Forse sì, ma non si è certo attuato il cambiamento che loro avevano auspicato. La società è andata avanti in un altro modo, il capitalismo si è affermato in tutto il mondo.