Ciao Paola, fai bene a pubblicare queste poesie, sicuramente perché non meritano di scomparire dalla tua memoria e poi, anche per un altro motivo. Il motivo è questo: tu hai la capacità, e questi versi lo dimostrano ampiamente, di riuscire a fissare delle emozioni e degli stati d'animo anche in pochi versi. E questo, lo si trova di rado. Forse te l'ho già scritto in precedenti occasioni, ma repetita iuvant! Molti si dilungano, e magari scrivono anche cose molto buone, ma secondo me la poesia ha bisogno (come potrei dire?) di lampi o anche come hai scritto, di "gocce." Spesso i fiumi o i mari di versi rischiano di far perdere di vista quello che il poeta o la poetessa vogliono trasmetterci. Un salutone
P.s.: scusa se ti scrivo così tardi sia qui sia sul blog, ma ho avuto molti "pensamentus", termine sardo che significa pensieri, preoccupazioni. L'ultimo, come sempre, la scuola.
Che bella sorpresa! Ciao Riccardo. Tu mi fai sempre commuovere con i tuoi commenti. Le preoccupazioni, chi non ne ha! La scuola poi è fonte continua degli stessi ma proprio per questo è vita. Non sai quanto mi manca. Quando insegnavano non capivo nemmeno cosa volesse dire la parola noia. Tra una delusione, una preoccupazione e una rara soddisfazione la vita passava in fretta e i momenti di riposo erano molto apprezzati, specialmente le vacanze. Però a settembre era sempre una gioia ritornarvi. Ora la pensione rende il tempo più dilatato. Certo c'è maggiore libertà, non sempre ben usata. Però ero tanto stanca e non so se adesso, a distanza di una decina d'anni, sarei capace di ricominciare. Penso che la voce non mi aiuterebbe. Comunque spero che i tuoi problemi non siano anche extra scolastici.
Grazie. Non mi sento una vera poetessa anche se ogni tanto mi piace fissare in versi le mie emozioni e mi fa piacere che esse vengano percepite e non travisate.
4 commenti:
Ciao Paola, fai bene a pubblicare queste poesie, sicuramente perché non meritano di scomparire dalla tua memoria e poi, anche per un altro motivo.
Il motivo è questo: tu hai la capacità, e questi versi lo dimostrano ampiamente, di riuscire a fissare delle emozioni e degli stati d'animo anche in pochi versi.
E questo, lo si trova di rado.
Forse te l'ho già scritto in precedenti occasioni, ma repetita iuvant!
Molti si dilungano, e magari scrivono anche cose molto buone, ma secondo me la poesia ha bisogno (come potrei dire?) di lampi o anche come hai scritto, di "gocce."
Spesso i fiumi o i mari di versi rischiano di far perdere di vista quello che il poeta o la poetessa vogliono trasmetterci.
Un salutone
P.s.: scusa se ti scrivo così tardi sia qui sia sul blog, ma ho avuto molti "pensamentus", termine sardo che significa pensieri, preoccupazioni.
L'ultimo, come sempre, la scuola.
Che bella sorpresa! Ciao Riccardo. Tu mi fai sempre commuovere con i tuoi commenti. Le preoccupazioni, chi non ne ha! La scuola poi è fonte continua degli stessi ma proprio per questo è vita. Non sai quanto mi manca. Quando insegnavano non capivo nemmeno cosa volesse dire la parola noia. Tra una delusione, una preoccupazione e una rara soddisfazione la vita passava in fretta e i momenti di riposo erano molto apprezzati, specialmente le vacanze.
Però a settembre era sempre una gioia ritornarvi.
Ora la pensione rende il tempo più dilatato. Certo c'è maggiore libertà, non sempre ben usata.
Però ero tanto stanca e non so se adesso, a distanza di una decina d'anni, sarei capace di ricominciare. Penso che la voce non mi aiuterebbe.
Comunque spero che i tuoi problemi non siano anche extra scolastici.
Bella poesia. In pochi versi e sottolineando con la giusta intensità le parole chiave riesce a far percepire i sentimenti di chi l'ha scritta.
Grazie. Non mi sento una vera poetessa anche se ogni tanto mi piace fissare in versi le mie emozioni e mi fa piacere che esse vengano percepite e non travisate.
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